Riordinando la libreria di casa mi sono imbattuta in questi due libri di Benedetta Tobagi. Quando i miei genitori li avevano comprati, li avevo etichettati come libri “da adulti” perché relativi a una tematica, i famosi anni Settanta, che mi appariva al tempo troppo complessa. Temevo di non capire, di perdermi tra nomi, luoghi ed eventi che associavo a capitoli brevi e frettolosi del libro di storia del liceo.
Due settimane fa, ho però deciso che era arrivato il momento di capire questo periodo della storia del mio Paese. Devo ringraziare Benedetta Tobagi perché con le sua narrazione limpida e la sua accurata ricerca storica negli archivi mi ha preso per mano e mi ha guidato in questo intrico di date, atti, nomi e processi che sono gli anni Settanta.
Leggendo “Come mi batte forte il tuo cuore” ho scoperto lo straordinario impegno e coraggio di Walter Tobagi – e anche di altri giornalisti – e la sua capacità di comprendere e capire gli eventi di quegli anni così complessi. La ricerca storica di Benedetta Tobagi non si ferma però alla figura privata e pubblica del padre, ma cerca di delineare un quadro generale di un decennio fatto di stragi e terrorismo di vario colore.
“Una stella incoronata di buio” mi ha toccato più da vicino, perché sono bresciana e perché ho camminato spesso in piazza della Loggia. La lettura di molte pagine di questo libro è stata un duro colpo allo stomaco: non basta l’inutilità della strage, ma si aggiunge anche la volontà di negare una sacrosanta verità alle vittime e ai loro familiari. Ho provato un vero senso di disgusto nel leggere di tutte le omissioni e i depistaggi che per decenni hanno impedito di ottenere giustizia.