In una realtà turbata si muovono personaggi incapaci di evoluzione e cambiamento, costretti a ripetere in continuazione le medesime azioni.
Mario, il protagonista, fatica a ricordare i sogni, le emozioni, il passato e per questo cerca di ancorare i propri ricordi a odori, a fotografie o a una data, come il 17 giugno, giorno del suo compleanno. Ma tutti questi stratagemmi si rivelano ingannevoli.
Mario vive la sua vita come un insieme di possibilità e al tempo stesso non è in grado di compiere una scelta; si lascia guidare dal caso – o dal destino, come direbbe il Gas, il Grande Artista Sconosciuto – e dalle decisioni degli altri. La vita di Mario è triplice, perché vive tre diverse storie d’amore, nome dietro al quale si nasconde in realtà una profonda dipendenza nei confronti dell’altro. Mario riesce a realizzarsi nel rapporto di sottomissione e di violenza con Santiago, il giovane efebico dai biondi capelli, ma allo stesso tempo non può rinunciare a Bianca, che dando alla luce Agnese lo ha forse fatto diventare padre, e a Viola, la donna che diventerà sua moglie e che conduce lei stessa una doppia vita.
Le ripetizioni diventano anche un tratto stilistico del romanzo. Le scene ricorrenti creano un intreccio tra le vite dei protagonisti sempre più intricato, in grado di avvolgere e catturare il lettore attraverso una scrittura ipnotica e vivida.
Il tempo è una somma di infinite ripetizioni con minime variazioni, infinite minime variazioni conducono alla cancellazione di tutto. Presto o tardi. Per il tempo, presto o tardi non fa differenza. Per il tempo ora è quasi come allora.