Bianca Pitzorno è stata una di quelle voci letterarie che mi hanno accompagnato durante l’infanzia; da piccola ho divorato “L’incredibile storia di Lavinia” e ricordo ancora con piacere le ore passate ad ascoltare l’audiolibro in formato CD di “Ascolta il mio cuore”. La scorsa domenica, durante il Festival della Microeditoria di Chiari, ho avuto la fortuna di vedere Bianca Pitzorno, di ascoltare la presentazione del suo ultimo libro “Sortilegi” e di avvicinarmi a lei, con le mani tremanti, per farmi autografare una copia e ringraziarla per le storie che ci ha regalato.
“Sortilegi” è una raccolta composta da un romanzo breve, dedicato alla storia di Caterina Farcigli, e due corti racconti nei quali è rispettivamente narrata la storia di Vittoria Palmas e quella dei Biscotti di vento. Il filo rosso che collega queste tre storie è il realismo magico attraverso cui la realtà storica assume contorni quasi fiabeschi. Bianca Pitzorno trae infatti spunto da vicende storiche e da nomi di persone che compaiono nelle polverose carte nascoste negli archivi.
Quello che rende speciale questo libro sono infatti le note, poste alla fine di ogni racconto, in cui l’autrice svela la genesi della narrazione, la ricerca delle fonti e il modo in cui queste sono state utilizzate e trasformate per dare vita alle tre storie.
Il sortilegio è quindi quello compiuto dalla penna della scrittrice: ogni storia, se ben scritta, può trasformarsi in un racconto appassionante.